La mela cotogna è una sorta di ibrido tra pere e mele. Un tempo la Cotognata era tra i dolci più diffusi. Una leggenda legata a questo frutto narra che la mela cotogna rappresentò l’emblema di Venere, simbolo di buon auspicio e fecondità nei banchetti matrimoniali al tempo degli Dei.
La polpa, compatta e soda, è astringente ed acidula, perciò questo frutto difficilmente viene consumato fresco. La carne del frutto è ricchissima di pectine, il che rende la mela cotogna particolarmente adatta per la preparazione di marmellate e come addensante.
La mela cotogna si presenta con una forma tonda e piuttosto grossa, il suo colore è giallo o verde chiaro, la buccia è caratterizzata da una leggera peluria che va via via scomparendo con la maturazione, mentre la polpa è compatta e piuttosto dura, molto utilizzata in cucina.
Il sapore acidulo e poco dolce della mela cotogna non dipende dall’assenza di zuccheri, quanto piuttosto dalla presenza degli stessi sotto forma di lunghe catene. Attraverso la cottura delle mele cotogne le lunghe catene glucidiche si frammentano, perciò la massa assume un sapore più dolce ed intenso, liberando un odore gradevole, molto simile al miele.
Le mele cotogne apportano solamente 26 Kcal per 100 grammi di prodotto, dunque adatto anche a chi soffre di diabete o chi ha necessità di seguire un’alimentazione a regime dietetico.
Le mele cotogne sono fonte di vitamine, soprattutto A, C, B1, B2, e PP, nonché di acido malico, tarnaico e di sali minerali, tra cui potassio, fosforo, zolfo, calcio e magnesio.
Questo frutto può vantare proprietà emollienti, sedative, antibatteriche, antinfiammatorie dell’apparato digerente, toniche ed astringenti, tutto ciò è dovuto all’alta presenza di tannini che compiono un’azione protettiva verso la mucosa intestinale e rallentano la peristalsi.
Consumata cotta, la mela cotogna ha una spiccata proprietà lassativa, stimolando e favorendo la motilità intestinale grazie alla generosa presenza di fibre e pectine.
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